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La bruttastoria infinita

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C’ era una volta Zorro, lo scribaccino mascherato, che in seguito chiameremo per comodità Zorro.
Era la fine del novembre 2005 quando Zorro mi comunicò il suo progetto e iniziò il passaparola per la ricerca di collaboratori.
Nella mente di Zorro doveva essere una Guida all’università: slang, luoghi, storie brutte che dovresti conoscere prima di iscriverti all’università. Con la prospettiva di pubblicare mensilmente su magazine universitari e fanzine.
All’ inizio di dicembre 2005 Zorro mi incaricò di mettere in piedi un CMS che servisse a storicizzare i flayers prodotti e le eventuali storielle parallele su un dominio creato ex novo: bruttastoria.it.
Mi sembrava che il blog fosse la risposta adeguata all’ esigenze di bruttastoria, quindi ho installato b2evolution perchè è un software che conosco bene e che riesco a modellare a piacere.
Mi limitai a studiare un layout in modo da renderlo abbastanza originale e ad indirizzare gli spider dei motori di ricerca per l’ indicizzazione delle pagine. Il mio compito era concluso.
Così lasciai bruttastoria  nelle mani di Zorro ma i primi passi si dimostrarono molto barcollanti perché la mission iniziale di creare un dizionario venne snaturata diverse volte nella ricerca di una sua identità e si traformò man mano che passava il tempo in giornalino dell’ incredibile, incrediblog di Zorro, guida universitaria fuori dal finestrino, circuito industrialien.
Pur stringendo alleanze rilevanti, una su tutte FAM Libri, bruttastoria non decollava.
Questo perché pur essendo uno strumento molto potente il blog non si era rivelato il metodo giusto per la gestione dei contenuti di bruttastoria, per un semplice motivo: un sito web non si può sfogliare come se fosse un magazine.
A metà luglio 2006 Zorro mi contattò e mi comunicò le difficoltà incontrate: si decise di affiancare al blog una nuova sezione sezione, una sorta di wikipedia, che raccogliesse le definizioni del dizionario universitario, che nel frattempo si era evoluto in Manuale di lingua e mitologia urbana.
Cercando tra i vari software opensource trovai phpdictionary e lo scelsi a botta sicura perché mi piaceva come gestisce gli indirizzi url: la pagina http://www.bruttastoria.it/dictionary/Nerd.html in realtà non è altro che la pagina http://www.bruttastoria.it/dictionary/display.php?action=show&word=Nerd. Grazie all’ utilizzo di un modulo del server Apache gli indirizzi delle pagine richeste vengono riscritti in modo da fornire ai motori di ricerca pagine con indirizzi statici per favorire una migliore indicizzazione.  Però ad un vantaggio fecero seguito numerosi svantaggi: il software presentava diversi bug, tra cui uno che impediva la corretta istallazione. Ho dovuto prima tentare il set up del database su tre diversi server, due linux e uno windows, prima di riuscire a far funzionare tutto.
Una volta istallato ho dovuto adeguare il layout agli standar del sito già esistente. Aggiungere alcune funzioni di amministrazione non presenti nel software originale e la possibilità di commentare ogni signolo lemma. Insomma il software originale era completamente stravolto.
Ora che la struttura portante del sito è stata resa solida e funzionale sto cercando di fare seo ovvero dare una ripulita negli archivi dei motori di ricerca della discarica di pagine non più attive e di far indicizzare correttamente le nuove pagine.
In più ho buttato un occhio alle norme di usabilità WCAG per rendere bruttastoria fruibile anche ad utenti diversamente abili adeguandolo così agli standard xhtml.

Bruttastoria al momento è il progetto (web) del quale sono più fiero.

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